Luca Coassin, socio della filiale di Brescia, è direttore della fotografia nel corto “The Dawn” , che vede protagonista Iggy Pop e regista NP Novak. Il cortometraggio verrà presentato al Miami Film Festival sabato 7 marzo.
Com’è nato questo cortometraggio?
Da tempo conosco il regista NP Novak con cui collaboro da una decina d’anni per filmati pubblicitari e videoclip. Ero a casa sua a Parigi quando mi parlò del progetto. Quasi con timore mi diceva che il protagonista perfetto sarebbe stato Iggy Pop, che nessuno di noi due conosceva.
Di cosa parla The Dawn?
Il protagonista è un pittore ossessionato, che dipinge l’alba tutte le mattine. Un giorno l’artista si sveglia e il sole non c’è. È un film sulla paura della morte, sulle emozioni più intime di ognuno di noi.
Come avete concretizzato il progetto?
Casualmente Iggy Pop era proprio a Parigi. Novak ha provato a contattare il suo agente, che inverosimilmente, ha risposto positivamente e con grande entusiasmo. Dopo un nostro inevitabile momento di euforia per l’interesse di una icona della musica mondiale – abbiamo celebrato con un ottimo vino francese! – ci siamo messi al lavoro.
Come avete organizzato le riprese?
Se inizialmente avremmo dovuto girare in Francia, in un secondo momento, per motivi di praticità del protagonista, abbiamo scelto Miami come location per le riprese. Più che un lavoro è stata una sfida dal punto di vista fotografico, l’occasione per provare soluzioni innovative, rendendo il concetto di oscurità della sceneggiatura, attraverso l’elaborazione dei colori. A volte per restituire gli stati d’animo di una persona è possibile utilizzare la sensazione cromatica. Questo lavoro tipo di lavoro può offrire, ad esempio, la stesa emozione di una passeggiata nel bosco al buio.
Una nuova sfida, quindi?
Già in altre occasioni, per alcuni film, ho illuminato a giorno scene in cui era scritto “interno notte poco illuminato”. Qui invece abbiamo giocato sulla cromia e sulla composizione dell’inquadratura. Ho girato le riprese con lenti anamorfiche. La mia prima ripresa subacquea l’ho fatta a Iggy Pop… credo anche sarà l’ultima perché non sono propriamente un operatore subacqueo!
Com’è stato lavorare con Iggy Pop?
È un artista straordinario, gentile e disponibile. Ha dato il massimo senza risparmiarsi e totale fiducia al progetto. Iggy Pop, tra l’altro, ha scelto un frame del cortometraggio come copertina del suo ultimo album “Free”.
E con il resto della troupe?
Mi sono trovato molto bene. In questo tipo di lavoro è molto importante il clima che si instaura fra il regista, il protagonista e il resto della troupe. Non c’è tempo stato il tempo per prepararsi troppo ma la collaborazione è stata piacevole e di alto livello.