Stefano Comba, socio Doc Servizi, tecnico video ed esperto dronista, in occasione della Milano Photo Week, è stato il protagonista del workshop Flying Images – Droni e riprese aeree: come si costruisce un’immagine. L’evento, tenutosi il 3 giugno scorso e organizzato in collaborazione con Doc Servizi, Doc Drones Academy e inEDI Visionary Coworking Space, è stato un’occasione per scoprire il mondo dei droni. Durante l’incontro sono state presentate alcune tecniche di ripresa e di inquadratura fotografica aerea, con un’attenzione particolare alla fase di montaggio e post-produzione delle immagini. L’abbiamo intervistato.
Com’è iniziata la tua carriera?
Nel 2012 fui attirato dal mondo dei droni che, dotati delle prime action cam, iniziavano a permettere di produrre delle immagini aeree con una discreta qualità. Le prime esperienze di pilotaggio furono con dei piccoli droni giocattolo, per affinare l’apprendimento delle tecniche di volo fino a quel momento a me sconosciute. Solamente nel 2014 iniziai a lavorare con le riprese aeree con un drone autocostruito che, aggiornato nel tempo, utilizzo tuttora. La conoscenza delle tecniche di ripresa, maturate nel corso della mia esperienza professionale come tecnico video e operatore, mi ha sicuramente aiutato per quanto riguarda la gestione della parte di fotografia.
Cosa rappresenta per te il mondo dei droni e com’è cambiata questa professione nel corso del tempo?
Il mondo dei droni è un’occasione per propormi in un mercato di committenza piuttosto variegato e quindi con esigenze differenti, sia in termini di qualità che di tipologia. È un contesto in cui è facile e molto utile il confronto con i colleghi, quindi la crescita in termini professionali è continua. I campi di applicazione nel caso specifico dei droni sono molteplici, da quello creativo, forse quello più ambito, a quelli di monitoraggio ambientale, fotogrammetrico o anche solo ricreativo. Nel tempo ho realizzato che ognuno è un buon compendio per gli altri, dunque non mi sono fermato alle produzioni video, ma ho cercato di cogliere anche le altre opportunità e ciò è tuttora per me un motivo di crescita.
In occasione della Milano Photo Week hai tenuto un workshop sulle tecniche di ripresa e inquadratura fotografica aerea. Com’è andata?
Chi si avvicina alla nostra professione spesso è più interessato alle normative, tema molto importante e prioritario, già coperto dai corsi specifici. Ci vuole però anche una buona conoscenza degli aspetti fotografici, del linguaggio delle inquadrature, dell’uso della luce, o più semplicemente delle problematiche a cui si va incontro quando bisogna produrre delle immagini aeree. Confrontarmi su queste tematiche con altri dronisti o aspiranti tali è il mio obiettivo. Mi sembra che l’argomento abbia creato un discreto interesse. Nel complesso è stata un’esperienza positiva, spero lo sia stata anche per i partecipanti.
Com’è cambiata la tua attività professionale da quando sei in Doc?
Io avevo partita iva, quindi entrare in Doc nel 2012 mi ha permesso innanzitutto, in termini materiali, di sgravarmi dalla gestione amministrativa, dalla formazione e dalla sicurezza. Nel tempo, ho constatato che oltre alle competenze c’è disponibilità al dialogo e ad aprire la struttura cooperativa a nuove opportunità. Ho partecipato alla nascita di Doc Drones, voluta dall’iniziativa di pochi soci e cresciuta fino a diventare una struttura completa. Attraverso questa realtà ho avuto la possibilità di formarmi come pilota e ottenere gli attestati e il supporto per poter svolgere questa professione. Sono felice che Doc sia un contesto in cui sviluppare e condividere conoscenze e professionalità, senza dimenticare la sicurezza e il valore della professionalità. Spero lo sia sempre più!