Ogni volta che un lavoratore dipendente, per un periodo determinato, esercita la sua attività professionale sul territorio di un altro paese, l’organizzazione alla quale appartiene effettua un distacco.
Che cos’è il distacco?
È la procedura che permette al lavoratore che lavora temporaneamente all’estero di mantenere il regime di protezione sociale del paese abituale di impiego.
Ciò è possibile attraverso l’applicazione regolamenti internazionali, convenzioni blaterati di sicurezza sociale o applicando disposizioni della legislazione interna.
Gli obiettivi
In primo luogo, è quello di mantenere il dipendente al suo regime di sicurezza sociale abituale. Egli continua così a pagare gli oneri sociali nel suo paese anche se le sue prestazioni si svolgono all’estero (diritti alle prestazioni familiari, previdenza, ecc.).
In secondo luogo, in caso di incidente sul lavoro il distacco assicura la protezione del dipendente.
In terzo luogo, obiettivo del distacco è, a seconda delle convenzioni in atto e della legislazione del paese ospitante, di dispensare il dipendente dal pagamento delle spese mediche.
Chi attua la procedura?
Il compito di distaccare i dipendenti, anche artisti e tecnici, ricade sempre sul datore di lavoro, poiché il distacco non rompe il contratto di lavoro.
La procedura è gratuita e semplice. Essa permette al datore di lavoro di versare solo gli oneri dovuti nel suo paese e quindi di evitare il doppio versamento dei contributi.
Quali documenti servono?
I principali documenti da utilizzare per il distacco sono il formulario A1 (ex-E101) e i documenti convenzionali.
Il formulario A1 è un certificato di distacco che attesta la legislazione applicabile e riguarda i cittadini europei che si esibiscono in Europa.
I documenti convenzionali derivano invece dalle convenzioni bilaterali e su di essi è indicato il numero della convenzione di riferimento. Questi documenti sono reatroattivi e tradotti in tutte le lingue dell’UE.