All’Acquario di Genova le cooperative di cultura turismo e comunicazione di Legacoop eleggono Giovanna Barni di Coop Culture come nuovo presidente.
Demetrio Chiappa, Lucetta Paschetta e Gianni Svaldi (presidenti di tre cooperative della rete Doc) intervengono come delegati al Congresso.
“Il sociologo Mauro Magatti sostiene che la risposta ai problemi del futuro sia la cooperazione. Noi cooperatori abbiamo la chiave del futuro da 130 anni: non cadiamo nell’inganno di cercare risposte altrove. Fare rete è uno stile di lavoro e ci dà un vantaggio economico: siamo una forza della natura! E ricordiamoci che a contare non sono le aziende più grandi, ma le idee più grandi, le idee più veloci”. Con queste parole Demetrio Chiappa, presidente di Doc Servizi, è intervenuto come delegato al primo Congresso Nazionale di CulTurMedia, il settore delle cooperative della cultura, del turismo e della comunicazione di Legacoop, che si è tenuto il 7-8 febbraio all’Auditorium dell’Acquario di Genova. I 132 delegati (tra cui una decina di soci di Doc Servizi) hanno eletto Giovanna Barni come nuovo presidente dell’associazione.
Barni, presidente di Coop Culture, riceve il testimone da Roberto Calari, sotto la cui guida è stata costituita l’associazione a gennaio 2016. “Il lavoro fatto in questi due anni ha confermato l’importanza di riunire in un’unica associazione le cooperative delle Industrie Culturali e Creative e del turismo, settore multidisciplinare per eccellenza – ha affermato Calari nella sua relazione introduttiva –. La nostra scommessa è di far crescere la produzione e la fruizione culturale nel Paese, creando lavoro e opportunità di sviluppo per una crescita sostenibile e inclusiva dei territori”. Come presidente vicepresidente vicario è stato eletto Leonardo Palmisano, della cooperativa Radici Future.
Sono oltre 800 le cooperative aderenti al settore CulTurMedia, di ogni dimensione e provenienza e attive i tutti i comparti: dalla gestione del patrimonio culturale all’editoria, dal teatro all’industria musicale, dal cinema alla comunicazione, fino al turismo. Dopo i saluti istituzionali, tra cui quello del sovrintendente del Teatro Carlo Felice di Genova Maurizio Roi, i presidenti dei settori culturali di Confcooperative e AGCI, Irene Bongiovanni e Carlo Scarzanella, hanno rimarcato come “sia fondamentale proseguire con il progetto di costituzione di un unico soggetto che unifichi i tre coordinamenti attuali. Oggi fare rappresentanza significa soprattutto costruire reti”.
Nelle giornate del Congresso i cooperatori si sono confrontati con ospiti esterni, tra cui il presidente della Fondazione Fitzcarraldo Ugo Bacchella, il parlamentare europeo Luigi Morgano, membro della Commissione per la cultura e l’istruzione, la consigliera del MIBAC Daniela Tisi, il responsabile del dipartimento cultura e turismo dell’ANCI Vincenzo Santoro, il presidente della Fondazione Symbola Fabio Renzi. Nel primo panel, sui partenariati innovativi e le filiere cooperative, Giovanna Barni ha annunciato che “la cooperazione si candida come via sostenibile per la messa a valore del patrimonio culturale, la rigenerazione urbana e lo sviluppo dei territori. È fondamentale lavorare in partenariati speciali pubblico-privato su interventi con prospettive a lungo termine, necessari per l’efficacia e sostenibilità dei progetti, contro la logica degli appalti al massimo ribasso”. Il secondo panel, relativo alla risposta cooperativa come via per la tutela dell’autonomia e del pluralismo, ha messo a confronto esperienze di consorzi, network e piattaforme nate per aggregare i bisogni delle piccole realtà e fornire risposte condivise. Come sottolineato dal presidente di Legacoop Nazionale Mauro Lusetti, “il mercato spesso ci obbliga a raggiungere grandi dimensioni per poter competere, ma non è necessario diventare grandi. Ci sono altri strumenti, come le reti e i consorzi; la collaborazione tra cooperative fa parte del nostro dna e l’obiettivo deve essere sempre la coerenza con lo scambio mutualistico”.
Nel corso del congresso sono intervenuti altri due presidenti di due “neonate” della rete Doc: Lucetta Paschetta, presidente del Consorzio di editori indipendenti Doc Libris; Gianni Svaldi, presidente della cooperativa di giornalisti Doc Press.
Lucetta Paschetta ha raccontato come “la piattaforma digitale che abbiamo costruito sia partita necessariamente dalla piattaforma umana, fatta di relazioni. I piccoli editori, nel cercare di trovare soluzioni ai loro problemi, hanno cominciato a parlare di reti e di collaborazioni, senza pensare che lo strumento cooperativo potesse essere la risposta che stavano cercando. Grazie al supporto di Doc e Culturmedia abbiamo analizzato un mercato difficile e trovato il modo per dare sostenibilità alla filiera degli editori. Il nostro prossimo obiettivo sono le librerie indipendenti”.
Gianni Svaldi, in un intervento accorato, ha rimarcato come “il buon giornalismo e la cooperazione possano salvare il mondo dell’informazione, ma dobbiamo trovare nuovi modelli innovativi ed equi di business. Con la cooperativa di giornalisti Doc Press e con Radici Future Magazine, che dirigo, stiamo cercando, insieme a bravi cooperatori, di fare questo: trovare nuovi modelli economici e tecnologici”.
In conclusione, la neoletta presidente Giovanna Barni ha dichiarato di voler “dare un contributo a tutto il sistema cooperativo in termini di sviluppo, reputazione, rappresentatività e internazionalizzazione. Un ringraziamento particolare a Roberto Calari, senza la cui passione e dedizione oggi non saremmo qui”.
Il presidente di Legacoop Liguria Gianluigi Granero ha infine incoraggiato CulTurMedia sottolineando che “l’Italia e il movimento cooperativo hanno bisogno di voi. Avete la grande responsabilità di contribuire alla crescita civile del nostro paese”.
Francesca Tamascelli