Non tutti sanno che il violino è nato sulle sponde del lago di Garda nella seconda metà del Cinquecento. Fautore è stato Gasparo da Salò, che allo strumento ha dato le sue forme attuali. Alla sua scuola si sono poi formati altri liutai come Giovanni Paolo Maggini, che hanno dato anima a viole e violoncelli ancora adesso considerati assoluti capolavori: il tutto cent’anni prima dello sviluppo della liuteria cremonese.
Partendo dall’idea che il violino sia un vero e proprio patrimonio culturale per il lago di Garda, è stato presentato al MIUR un progetto, con il supporto di Doc Educational, sottoscritto da quattro scuole del territorio del Garda sud occidentale, un’associazione culturale e un comune. Il progetto è risultato il secondo in graduatoria in Lombardia ed è finanziato per poco meno di 120.000 euro. A partire dal mese di ottobre 2018 e fino a giugno 2019, “Patrimonio Violino” coinvolgerà direttamente circa 200 studenti suddivisi in 3 classi di scuola primaria, 3 di scuola secondaria inferiore e un liceo capofila.
Il percorso parte con “Il violino nello zaino”, momento nel quale i ragazzi e le loro famiglie si appropriano dello strumento, lo portano a casa e imparano ad averne cura, trasformandolo in veicolo per la scoperta di una storia pluricentenaria che gli appartiene.
Il progetto continua con diverse fasi accomunate dalla centralità dello strumento nel processo di riappropriazione culturale che si manifesta di volta in volta nel suono, nella relazione con gli altri, nel suo appartenere a uno specifico territorio, nella sua materialità costruttiva, nelle sue produzioni artistiche. La fase finale prevede poi la divulgazione sul territorio, anche con modalità digitali e l’utilizzo dei social network, con un’attenzione particolare alle migliaia di ospiti stranieri che ogni anno popolano la zona (terza destinazione turistica d’Italia con 22 milioni di presenze).
“Abbiamo collaborato attivamente a questo progetto – dice Gigi Tagliapietra, presidente di Doc Educational – perché siamo convinti che il nostro ruolo di cooperativa che crea sviluppo sociale attraverso la conoscenza, si trovi ben sintetizzato in questo scenario. La cultura del territorio diventa oggetto di comprensione e condivisione attraverso la storia di uno strumento musicale: il violino rappresenta un vero e proprio patrimonio dell’umanità che dobbiamo far conoscere e apprezzare per la maestria che racchiude, per la magia del suo suono, per la sintesi di bellezza che rappresenta”.
Patrimonio Violino si struttura quindi come un lavoro molto articolato, innestandosi su attività che da anni si svolgono nel sud del Garda e di cui abbiamo già dato conto in passato su Doc Magazine: dalle attività di alfabetizzazione e di propedeutica musicale svolti dalla Scuola di Musica del Garda ai concerti e le masterclass del Garda Lake Music Academy Master.
Non è secondario, tra l’altro, l’aspetto didattico e metodologico che il progetto ha definito, grazie anche al supporto di Fin Project nella stesura delle oltre 70 pagine di documento, per sostenere con forza l’integrazione delle attività previste con le altre attività curricolari e con gli obiettivi generali di apprendimento che ciascuna scuola si prefigge.
Scorrendo le 23 schede del progetto è interessante notare che tra le finalità si trovano azioni volte a sostenere l’adozione di metodologie di apprendimento e di insegnamento attivo, collaborativo e cooperativo da parte dei docenti, affinché questo tipo di insegnamento diventi patrimonio metodologico della scuola. Lo scopo è quello di favorire una pedagogia inclusiva attenta al contempo ai bisogni specifici di apprendimento e alle eccellenze.
Ma soprattutto è significativo il fatto che il violino diventi protagonista di un forte processo di innovazione nel promuovere nell’alunno un uso consapevole delle nuove tecnologie, nello sperimentare nuove metodologie educative per continuare ad innovare la didattica delle scuole coinvolte e nello sviluppare competenze di cittadinanza attiva tra i giovani residenti.
Elemento che non deve stupire: sono più di 450 anni che il principe degli strumenti è fonte di novità e presenta possibilità sonore sempre nuove. In questo caso diventa artefice di un percorso di innovazione nella scuola che, come tutti sappiamo, è la condizione essenziale per poter dare vita a un futuro differente.