L’Emilia-Romagna si colloca al secondo posto fra le regioni italiane per numero di concerti, con 4.106 spettacoli, e al quarto posto per numero di spettatori e spesa del pubblico, con valori rispettivamente pari a 1.046.412 spettatori e a un incasso di oltre 25 milioni di euro (dati SIAE 2016).
La nuova Legge sulla Musica
Questi dati di contesto sono la premessa alla nuova Legge sulla Musica della Regione Emilia-Romagna, che vedrà la luce a fine marzo dopo un iter cominciato nel 2016 che, nell’ultimo anno, ha coinvolto Enti locali, Istituzioni, Associazioni e imprese del territorio per costruire insieme i capisaldi del testo normativo. Una legge dedicata alla musica contemporanea (la lirica sinfonica rimane in capo alla legge 13 del 1999), che riprende lo spirito della legge sul Cinema.
L’ultima udienza conoscitiva, che si è tenuta lo scorso 8 febbraio in Regione a Bologna, è stato un ulteriore momento di confronto sul testo della legge, alla presenza dell’assessore alla cultura Massimo Mezzetti e di decine di interlocutori da tutta la Regione.
Anche Doc Servizi, insieme a CulTurMedia (il settore cultura turismo e comunicazione di Legacoop, di cui Demetrio Chiappa è vicepresidente con delega alla musica) ha seguito il percorso di legge, portando il proprio contributo e tenendo alta l’attenzione su alcuni aspetti che da sempre caratterizzano le battaglie di Doc: la legalità, la tutela dei professionisti, la dignità del lavoro nel settore.
I capisaldi della nuova legge sulla musica
Con la proposta di una nuova Legge per la musica, la Regione intende supportare le potenzialità di crescita e sviluppo del settore nel suo insieme, con misure normative e interventi economici che affrontino in forma integrata i diversi segmenti della filiera: da quello educativo-formativo a quello creativo, da quello produttivo a quello distributivo e promozionale. Sarà di almeno un milione di euro all’anno la dotazione finanziaria prevista per gli interventi.
“La nostra Regione riconosce la musica quale strumento di formazione culturale, di aggregazione sociale, di espressione artistica e di sviluppo economico – ha affermato l’Assessore Mezzetti –. Con questa legge e con i finanziamenti che seguiranno, non vogliamo disperdere il nostro contributo in mille rivoli ma supportare progetti di valenza regionale, che riescano a portare ad una crescita delle professionalità e dei talenti della Regione. L’Emilia-Romagna è caratterizzata da un’offerta vastissima e diffusa, proprio per questo abbiamo l’esigenza di superare la frammentarietà e far emergere in modo coordinato tutte le enormi potenzialità che esprimiamo“.
Nel suo intervento, il presidente Doc Servizi Demetrio Chiappa ha rimarcato che “puntiamo tutto sul lavoro, ma non si può parlare di lavoro senza parlare di sicurezza, legalità e formazione. Quel che serve, più di tutto, è un patto tra gli artisti, gli organizzatori e gli Enti Locali, per far emergere il lavoro nero, dare dignità lavorativa ai professionisti, consentire a tutto il settore musicale di poter generare valore e qualità”.
Le finalità della Legge sulla musica
Per lo sviluppo e il rafforzamento del sistema musicale la nuova Legge sulla musica si pone queste finalità:
- sostenere la qualificazione dell’offerta di educazione e formazione musicale, anche promuovendo la creazione di reti tra i vari organismi formativi accreditati nell’elenco regionale;
- favorire lo sviluppo delle competenze professionali;
- promuovere lo sviluppo delle capacità e delle attività imprenditoriali, in particolare giovanili, nel settore musicale, nel più ampio contesto delle politiche per la crescita delle industrie culturali e creative. In particolare, verranno premiati i progetti di innovazione, attraverso la digitalizzazione e l’integrazione di competenze multidisciplinari e multimediali;
- valorizzare la creatività e i talenti degli artisti e delle formazioni emergenti, anche attraverso iniziative di orientamento e tutoraggio;
- favorire l’esecuzione della musica contemporanea originale dal vivo. A tal fine, si vorrà valorizzare il consolidamento di circuiti di locali e si reti di festival di musica contemporanea e favorire la circuitazione degli artisti nei locali e festival regionali, oltre che favorire la circuitazione degli artisti della Regione all’estero. Un obiettivo, questo, che interseca pienamente le attività messe in campo attraverso in progetto KeepOn Live;
- promuovere l’educazione all’ascolto, attraverso un lavoro sul pubblico e sui pubblici; se si vuole stimolare il mercato, infatti, oltre che qualificare l’offerta bisogna stimolare la domanda. Un obiettivo a lungo termine, ma imprescindibile affinché la giusta valorizzazione della cultura parta proprio dai fruitori;
- promuovere la cultura della legalità e dei diritti degli autori, degli artisti, dei professionisti e dei lavoratori del settore musicale. Questa è l’ultima finalità elencata nel testo di legge, ma forse una di quelle a cui prestare maggior attenzione, se è vero che la qualità della proposta artistica e culturale non può prescindere dalla qualità e dignità del lavoro.
Francesca Tamascelli