Si terrà dal 20 al 22 giugno prossimo al Palacongressi di Rimini il Web Marketing Festival, il più grande festival italiano sull’innovazione digitale di cui, da quest’anno, Doc è media partner. Oltre 55 sale formative, 500 espositori e partner, 500 speaker e ospiti. Grandi numeri, che nel 2018 hanno attirato 18mila presenze. Ne parliamo con Cosmano Lombardo, CEO di Search On Media Group e ideatore del Web Marketing Festival.
Ritorno al futuro: come nasce e perché il Web Marketing Festival?
Il Web Marketing Festival nasce per assecondare una visione: la costruzione di una società aperta con una condivisione di sapere che intreccia più temi. Siamo convinti che l’innovazione digitale abbia senso solo se migliora l’innovazione sociale. Lo strumento che utilizziamo per parlare di questo è il festival, che consideriamo un acceleratore di cultura e formazione in grado di unire appassionati, aziende e studenti.
Quali sono gli ingredienti del successo della manifestazione?
In primis un rapporto di cooperazione: i temi vengono proposti da tutti, comprese le aziende che partecipano alle aree espositive. Prendiamo in considerazione tutte le proposte e poi scegliamo. Attraversiamo continuamente l’Italia incontrando gli studenti per instillare in loro una concezione del lavoro come attività di costruzione. L’altro aspetto importante è il team che lavora quotidianamente al Web Marketing Festival, una squadra flessibile che condivide una visione forte.
Che novità sono previste rispetto all’ultima edizione?
Molte. Innanzitutto è aumentato il numero degli eventi, sia in termini di sale che temi trattati. Si sono aggiunti gaming, influencer marketing ed è stata potenziata la presenza di protagonisti dell’intelligenza artificiale aumentata, blockchain, robotica, per non parlare della parte artistica. Sono infatti previsti il tributo ai Pink Floyd da parte dei The Dark Machine per l’apertura e quello dei Queen Mania il secondo giorno. Anche l’aspetto sociale è stato implementato: il primo giorno, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato avremo Mimmo Lucano, che consideriamo un super-ospite. Parteciperanno anche il regista Alessandro Di Gregorio, che ha vinto il David di Donatello con il cortometraggio “Frontiera” (visibile su RaiPlay), e il responsabile dei Social Media del museo di Auschwitz. All’area espositiva tradizionale ne sarà affiancata una con progetti innovativi e tecnologici. Ci sarà anche Flymove, società che sta lavorando a un’auto innovativa. Sul MainStage saranno trattati tanti nuovi temi, tra i quali la robotica, con membri dell’Istituto Italiano di Tecnologia. Avremo ospiti anche molti ricercatori italiani che lavorano all’estero, come l’ingegnere aerospaziale Chiara Cocchiara. Inoltre possiamo fregiarci della Start Up Competition più grande d’Italia.
Qual è il motivo che ti ha spinto a creare una collaborazione con Doc Servizi?
La collaborazione parte dalla visione di tutela dei lavoratori. Condividiamo totalmente la parte valoriale di Doc, a partire dal cooperativismo. Credo sia possibile fare grandi cose insieme.
Che prospettive vedi per il mondo dei professionisti che operano negli ambiti trattati al Wmf?
Sicuramente è un periodo complesso, ma tutti i periodi complessi nascondono opportunità prima impensabili. Lo sviluppo della robotica dal punto di vista lavorativo, ad esempio, è inimmaginabile. Ma abbiamo un gap di competenze importante, e credo che presto se ne creerà un altro più grosso. La complessità di gestione delle competenze va approfondita.
Cosa dovrebbe cambiare in Italia per far sentire i lavoratori totalmente tutelati?
Un po’ sta in quello che ti dicevo prima: una condivisione diversa del lavoro rispetto a quella che si è affermata, deviata dall’industrializzazione. Nel momento in cui si concepisce il lavoro non come un modo per fatturare ma per costruire e dare un apporto alla società, automaticamente il lavoratore sarà tutelato. In primis serve un cambio di passo a livello culturale.
Ci sono riferimenti a cui punti quando pensi alla perfezione della situazione lavorativa?
Esistono sicuramente modelli virtuosi, ma non credo sia il caso di importare un modello. Cina e Giappone sono esempi di nazioni in cui l’accelerazione economica non va di pari passo con la tutela dei lavoratori, mentre alcuni paesi nordici sono più virtuosi. Tuttavia ogni contesto sociale è differente. Sicuramente la nostra società sta vivendo un momento particolare, figlio anche di una gestione errata della globalizzazione, dell’assenza di un piano di formazione sulle nuove tecnologie e di uno formativo che permetta di avere strumenti sufficienti a diventare imprenditore. È necessario coltivare la visione di una società aperta e inclusiva che faccia in modo che tutti gli attori siano al servizio della costruzione di un bene comune. Ci vorranno almeno 15-20 anni, ma almeno abbiamo a disposizione un arsenale tecnologico mai esistito prima.
Quali sono gli interventi e gli speaker di cui vai più fiero dei tanti che sono passati al Web Marketing Festival?
Te ne cito qualcuno. Cesarino Morellato e Enrico Altavilla, che facevano speech insieme, sono maestri della Seo. Cesarino è stato un mio maestro, purtroppo mancato qualche anno fa. Enrico continua. Altro è Federica Angeli, che due anni fa, quando ancora non era esplosa, ha tenuto uno speech molto interessante sul MainStage. Lo scorso anno inoltre abbiamo parlato di piano legalità con alcuni sopravvissuti della strage Falcone. Infine lo speech da Dadi Mariotti, un formatore sordo che ha fatto un talk in lingua dei segni. Continueremo questa modalità anche quest’anno, perché la comunicazione deve davvero unire tutti.