Da Pif a Luca Bottura, da Mahmood a Enrico Mentana, passando per Marco Travaglio, Roberto Saviano, Corrado Formigli e Beppe Severgnini: questi alcuni dei grandi nomi che hanno partecipato all’International Journalism Festival di Perugia.
Un’edizione di rilievo mondiale
La 13esima edizione è stata davvero di rilievo internazionale. Lo dimostrano le numerose presenze di giornalisti inglesi, americani, francesi e di altre nazioni. E, ancor di più, i numerosi speech in inglese, tra i quali abbiamo seguito quello su “Le tech company che assumono giornalisti” con Isabelle Roughol, senior editor-at-large di Linkedin, e “Criticare Facebook? Certo! Lasciarlo? Perché?”, con altri rappresentanti di importanti realtà che trovano casa sul web. A sottolineare il nuovo andazzo dei mezzi di comunicazione, tra i quali per l’appunto i social network, anche la presenza di tanti giovani.
Ai numerosi speech dedicati alle dicotomie dell’online, da tenere sempre più in considerazione per avere un’ottica globale del fenomeno giornalistico, hanno fatto da contraltare incontri sul cambiamento climatico, sul racconto delle migrazioni, sulla costruzione della fiducia e sulla pericolose infiltrazioni dell’estrema destra. In tal senso molto interessante l’incontro con Paolo Berizzi di Repubblica che – moderato da Leonardo Bianchi di Vice e dalla brava Gretel Cammelli dell’università di Bologna – ha parlato delle sue inchieste su “Neofascisti ed estrema destra italiana nell’era gillo-verde”, sottolineando come spesso gli estremisti agiscano delegittimando gli avversari e sgravando le loro nefandezze con termini leggeri come “goliardia”.
Doc Press
A Perugia per l’occasione è giunta anche una delegazione di Doc Press, condotta dal presidente Gianni Svaldi. La nuova cooperativa della rete Doc ha partecipato attivamente interrogando decine di persone. Tra di esse molti i giovani giornalisti ed aspiranti tali. Alle domande hanno risposto anche un’italiana impiegata in un giornale di Glasgow e un 19enne austriaco. La maggior parte degli intervistati ha apprezzato le proposte di Doc Press, che garantisce busta paga, accentramento di alcuni servizi utili con il contemporaneo inserimento in un network di professionisti con cui sviluppare sinergie. Continuo il flusso di gente nel centrale corso Pietro Vannucci, area in cui erano dislocati tutti i luoghi e i panel, ad eccetto del cinema Postmodernissimo di via del Carmine e poco altro.
Nella sala dei Notari, adiacente la brulicante piazza IV Novembre, abbiamo partecipato venerdì 4 aprile mattina anche al panel del presidente della Camera dei Deputati (e pubblicista) Roberto Fico. Il pentastellato è stato incalzato senza piaggeria – così come Giornalismo vuole – da Arianna Ciccone, mente del festival. Numerose anche le proposte collaterali, con stand dedicati alla valorizzazione del territorio e alle elezioni europee 2019. Secondo le statistiche diramate, il 48% dei cittadini europei ritiene di avere un peso sui risultati.