Gabriella Martinelli è uno dei nomi più interessanti tra le nuove leve della canzone italiana, tanto da essersi classificata tra i primi otto delle nuove proposte di Area Sanremo con un brano dal titolo “Il gigante d’acciaio”.
«Sono contenta ed emozionata per questo traguardo. Siamo partiti in 850, per arrivare a 65 e infine a otto. Solamente due di questi saliranno sul palco dell’Ariston – spiega Gabriella – Inizialmente mi sono iscritta senza alcuna aspettativa, portando un brano in cui credo molto. In questa avventura ho coinvolto Lula, un’altra artista, stilisticamente molto diversa da me. Abbiamo giocato proprio su questo aspetto perché la diversità è ricchezza. Lei suona la batteria e si esprime con il rap, mentre io canto e suono la chitarra elettrica. Al di là di come andranno le cose, sono molto soddisfatta di essere arrivata fin qui».
Gabriella è un’artista dalla grande personalità, con la passione per il teatro canzone, che vanta numerosi anni di gavetta nei club, nei festival e nei teatri. È vincitrice di molti premi legati alla canzone italiana d’autore fra cui: Targa Bigi Barbieri 2018, Premio L’artista che non c’era 2018, Premio Botteghe D’autore 2017 (Miglior Interpretazione), Premio Bindi 2015, Musicultura nel 2014. È tra gli artisti del Tenco Ascolta 2018. Dopo la partecipazione a The Voice of Italy in onda su Rai 2 nel 2013, ha pubblicato il suo album d’esordio “Ricordati di essere felice” per l’etichetta Toto Sound Records nel 2015. È stata scelta per aprire il concerto di Hindi Zahra al teatro Parioli nel 2017. È tra le voci Italiane del Come to my home, progetto nato in Africa: realtà che unisce artisti da tutto il mondo con l’intento di mescolare le arti, le culture, le nazionalità.
«Per me la musica è libertà, continuo movimento e possibilità di rinascere sempre in storie nuove – ci spiega – Mi appassiona scrivere, reinventare la mia vita in altre storie, immedesimandomi nelle altre persone. Credo che la musica sia una possibilità straordinaria per ricominciare a guardare la vita anche attraverso gli occhi degli altri, in qualsiasi momento. La musica è uno strumento che può contribuire a un cambiamento significativo».
Nell’aprile 2018 è uscito il suo secondo album: “La pancia è un cervello col buco”, un album dalla grande personalità tanto quanto la voce dell’artista, autrice e interprete delle sue canzoni. 8 tracce registrate in presa diretta, dal sound minimale ma deciso. Gabriella canta storie, lo fa con ironia e con la sua voce importante, racconta i luoghi, i suoni e i colori che hanno formato la sua crescita artistica. Il progetto si avvale inoltre dei disegni di Antonio Sileo, in arte Pronostico, che regala un volto e un corpo a Casimira, Erica, Giulia, Eliana e alle altre donne protagoniste dell’album.
«Si tratta di un disco nato di getto. Le storie raccontate sono storte e l’album è registrato in presa diretta, come si faceva una volta. Ho coinvolto dei musicisti che stimo molto: siamo andati in studio e abbiamo preparato gli arrangiamenti – spiega Gabriella – È un disco che parla dell’universo femminile: donne coraggiose e libere che hanno imparato ad amarsi nelle loro debolezze. Come nel brano “Esseri sottili”, che affronta proprio la tematica della fragilità. Ci sono anche storie straordinarie di donne che hanno fatto la rivoluzione, come Jeanne Baret, che ha circumnavigato il globo travestita da uomo per amore, in un periodo storico in cui la donna non era assolutamente considerata».
Altri temi ricorrenti nell’album “La pancia è un cervello col buco” sono la Puglia, terra d’origine dell’artista, la nonna, una delle donne a lei più care e con essa le tradizioni, il ritorno, la terra di piombo, il mare, il dialetto.
Venerdì 29 novembre al Teatrosophia di Roma si terrà l’ultima data del tour, ma Gabriella è già al lavoro per il prossimo progetto: «In questo periodo sto scrivendo tantissimo e inizia a definirsi la squadra di lavoro. Poi si partirà a primavera».