Tra il 76 e l’80% di lavoratori fermi nel settore degli eventi dal vivo dall’emanazione dell’ultimo decreto ministeriale. Ecco il dato di Doc Servizi, la più grande cooperativa nel settore dello spettacolo in Italia. Ma di quante persone si tratta esattamente? Per capirlo, la Fondazione Centro Studi Doc ha incrociato i dati di Inps ex-Enpals e Fondazione Symbola, arrivando al preoccupante numero compreso tra 300.000 e 380.000.
Per quanto riguarda l’impatto economico, la SIAE ha stimato il mancato incasso al botteghino dei teatri a oltre 10 milioni di euro, ai quali si aggiungono i più di 3 milioni di euro a settimana persi per la chiusura delle sale cinematografiche. La Fondazione Centro Studi Doc ha provato ad allargare le stime di SIAE a tutta la event industry, ovvero a tutte le performing arts e a tutti i servizi culturali (musei, mostre, ecc), usando i dati di Symbola relativi al 2019. Secondo questi ultimi, il settore dello spettacolo l’anno scorso ha inciso per il 6,8% sulle attività economiche del Paese, per un totale di 96 miliardi di euro. Questo significa, secondo la Fondazione, che considerando il blocco fino al 5 aprile, l’intero comparto può perdere fino a 8 miliardi di euro.
I lavoratori dello spettacolo chiedono uno status giuridico specifico, che preveda in primo luogo il riconoscimento delle tutele previdenziali per scongiurare l’abbandono della professione in caso di malattia e disoccupazione, contratti scritti e tempi di pagamento certi. Al contempo, è fondamentale preservare l’attività delle imprese del settore, con provvedimenti di sostegno da riferire a tutto il territorio nazionale e a tutte le imprese dello spettacolo soggette alla gestione INPS ex-Enpals.
Nel frattempo l’appello per il sostegno urgente ai lavoratori dello spettacolo, ha superato le 35.000 firme.