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Home Mondi Doc Musica

Cecilia, ecco chi è l’arpista che salirà sul palco del Festival di Sanremo con Max Gazzè

Cecilia ha debuttato nel mercato discografico con "Guest", uscito nel 2015 per l'ecosistema musicale Qui Base Luna

di Claudia Cefalo
2 Febbraio 2018
in Musica
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Si chiama Cecilia, classe ’89 e un amore su tutti: l’arpa. Sarà lei l’arpista che – insieme all’orchestra Rai – accompagnerà Max Gazzè sul palco dell’Ariston in occasione della prossima edizione del Festival di Sanremo in programma dal 6 al 10 febbraio.

Cecilia

Il brano con cui il cantautore romano si presenta in gara è “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”, una storia d’amore senza tempo e senza ostacoli che sarà accompagnata dalle melodie eteree della giovane arpista torinese. Per Qui Base Luna, nel 2015 Cecilia ha inciso l’album di esordio, “Guest”: 11 brani inediti, in italiano e in inglese, nei quali protagonista è una sintesi poetica di voce, arpa ed elettronica. Con un secondo album in lavorazione, molte collaborazioni nazionali e internazionali, Cecilia scrive in inglese e in italiano sperimentando nuove possibilità espressive che portano nel mondo del pop il connubio tra la sua voce e l’arpa.

Come stai vivendo l’esperienza sanremese?

Adesso mi sto concentrando sull’imparare tutto a memoria e mi sto facendo coccolare nella ricerca di vestiti e tutto ciò che è parte di una macchina grande e importante come quella del Festival. È evidente che il mio ruolo di arpista accompagnatrice è molto privilegiato. Godrò di un’esperienza importantissima senza avere l’ansia della gara.

 

La tua è una storia molto particolare, che passa anche per l’oceano. Cosa ti hanno lasciato l’America, l’esperienza sulle navi da crociera e quella da artista di strada?

Sono state tutte ricche di amici, posti nuovi e mezzi di trasporto e soprattutto sono state tutte esperienze musicali diverse. Alcune molto belle e arricchenti, altre mi hanno fatto capire che fare male ciò che si ama è tremendo. Sicuramente la mia musica e il mio essere la musicista che sono ora dipendono moltissimo da tutte le esperienze che ho fatto dopo la fine degli studi. Il viaggio, gli ascolti, gli incontri, le discussioni sono stati il fulcro del mio primo disco, dove ho raccolto e raccontato i miei primi 24 anni di vita. “Muoversi e suonare” è un binomio che non voglio abbandonare.

Quali sono le difficoltà che un’arpista deve affrontare giornalmente? Non so, penso al freddo per gli organisti, per esempio…

L’arpa è uno strumento abbastanza ingestibile, bisogna aver un po’ “l’anima dell’autotrasportatore” per muoverla di casa. Ci si mette molto a capire come portarla in giro senza romperla e senza sacrificare ossa importantissime. Per fortuna esistono vari modelli e tipologie di arpe. Alcune delle quali decisamente più semplici da trasportare. Io ho due strumenti in questo momento e li uso in alternanza in base alle situazioni. A Sanremo le porterò entrambe per esempio.

Stai preparando il nuovo disco. Che evoluzione rispetto al fortunatissimo “Guest”, uscito per Qui Base Luna nel 2015?

Sarà un disco di canzoni d’amore, scritte con più tempo e più esperienza rispetto alle precedenti. Io e le mie nuove canzoni abbiamo un rapporto molto stretto che dura da due anni e non vedo l’ora  di lasciarle andare. Spero avvenga il prima possibile! Alcune le suono già dal vivo e ho ricevuto feedback che mi fanno ben sperare… sono curiosa di vederle nuove e ”definitive”.

 

Tra l’italiano e l’inglese, in quale lingua ti trovi più a tuo agio musicalmente?

Mi trovo a mio agio con l’inglese, penso che mi permetta al contempo sia di essere esplicita che di far uscire un po’ di più la parte musicale. Detto questo ogni tanto mi cimento con l’taliano ma faccio molta più fatica. Credo sia anche dovuto al fatto che la musica italiana ha fatto poco parte del mio immaginario fino a pochi anni fa, mentre invece mia madre mi ha stordita di country per tutta l’infanzia.

Dopo Sanremo cosa cambierà nella vita artistica di Cecilia?

Non ho aspettative di alcun tipo. Voglio tornare arricchita di conoscenze, di ascolti e di vita. Non vedo l’ora di vedere come funziona l’intera ”macchina” sanremese. Sono onoratissima di suonare la canzone di Max Gazzè che è meravigliosa. Quindi, anche dovessi per caso cadere in diretta nazionale o accidentalmente tramortire un cameraman, avrò comunque suonato una bella canzone in più.

http://www.ceciliaharp.com

 

 

 

 

 

 

 

 

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