È uscito il 6 novembre “Inheritance”, l’ultimo progetto discografico di Bruangel, alias Brunella Mazzola, cantante, compositore, autrice e socia Doc.
«Questo è un brano autobiografico, un tenero abbraccio, che racconta l’eredità di mio padre dopo la sua scomparsa: il suo amore nei miei confronti, trasformato in amore per me stessa» spiega l’artista. La canzone, che fa parte dell’album “Rebirth Project”, è accompagnata da un video, diretto da Luca Coassin (AIC – IMAGO), regista, cinematographer e socio Doc Servizi, in cui Bruangel balla un dolcissimo e malinconico lento con un amico del padre.
La collaborazione tra i due artisti ha dato vita a diversi progetti: «È stato uno dei più importanti incontri della mia vita, nato da una semplice stretta di mano voluta da Anna Pedullà, di Doc Servizi Brescia – spiega la cantante – che già intuiva sarebbe nato un bel connubio artistico». Bruangel e Coassin hanno lavorato insieme anche per i video “Diamond Explosion”, ottobre 2020, “Rebirth (I Rescue My Lifetime)”, dicembre 2019 e “Mud”, maggio 2019. «In “Diamond Explosion” si lancia un messaggio di freschezza, autenticità e naturalezza nell’incontro con le persone – spiega Bruangel – mentre in Rebirth vantiamo notevoli collaborazioni come la Cosmophonix Production. In “Mud” invece abbiamo sentito la libertà di fare quello che artisticamente era nostro desiderio».
Bruangel canta dal 1985. Nel corso della sua carriera si è esibita a New York, Lugano Jazz Festival, Roma Jazz Festival, A-Cappella International Contest (Riconoscimento in Silver choir direction), Novara Gospel Festival, Umbria Jazz (Riconoscimento Outstanding Musicianship at Umbria Jazz Clinics). È fondatrice di CANTOSTUDIO, direttore di coro e insegnante di canto. Laureata in Jazz, è appassionata ricercatrice dell’Healing Sound Practice (terapie integrative praticate attraverso l’emissione vocale). Coltiva la sua passione come danzatrice classica amatoriale. È cantante e direttore artistico in strutture alberghiere e parchi termali delle Terme di Sirmione. È presente in tutti i portali web ed in live in Italia ed all’estero (ultimi a NEW YORK presso l’Italian Culture Institute e Fazioli Pianoforti) in collaborazione con artisti, teatro, danza e quartetto d’archi, unendo innovazioni elettroniche e repertori di sonorità etniche.
Com’è iniziato il tuo percorso lavorativo?
Il live è al centro di ogni carriera. Ho cominciato da giovane ballando e cantando con varie band: sono stata in diversi tour come vocalist, ho fatto parte di vari gruppi jazz e poi ho cominciato con l’insegnamento, intraprendendo diversi studi e continuando l’attività live di qualsiasi genere in giro per l’Italia.
Cosa rappresenta per te la musica?
La musica è sempre stato un autentico canale espressivo, che ho coltivato cantando e studiando molto. Il presente è frutto di un lavoro di molti anni, che ora si sviluppa nell’EP “Rebirth Project” di cui ho scritto musiche, testi e arrangiamenti. Un racconto di vita musicale ed artistica finalmente realizzatosi nella sua autenticità, un passo meraviglioso.
Su cosa stai lavorando in questo momento?
“Bruangel Rebirth Project” ha in realtà altri dieci brani in cui credo molto, che attendono solo di essere registrati. Spero di poter trovare una grande produzione che mi sostenga. Il singolo “Mud”, il primo video pubblicato e realizzato con Luca Coassin, è arrivato al 33° posto della classifica Ear One musica indipendente, mentre “Rebirth (I Rescue My Lifetime)” ha un video d’autore che contiene la mia “rinascita visiva”, documentata con immagini in diretta della mia operazione oculare, ha avuto altrettanti risultati attraverso una promozione effettuata dalla Red&Blue di Bologna, che mi ha aggiunto fra gli ospiti alla Red&Blue Night con Red Ronnie.
Qual è stato il momento più significativo della tua carriera?
Tanti, ma certamente cantare per le strade di New York, fra la gente, mi ha fatto vivere momenti di grande soddisfazione e di consolidamento personale. Mi sono trovata nella Grande Mela anche a febbraio e marzo 2020, dove ho effettuato importanti concerti in location prestigiose quali l’Italian Culture Institute, presso il nostro Consolato e da Fazioli Pianoforti.
Sogni e progetti futuri?
Fare live di alta qualità e trovare una produzione per rendere onore sia al racconto autentico “Rebirth Project”, sia a tanti musicisti che come me hanno lavorato molto e che dobbiamo onorare. A loro vorrei dire che tutto è possibile, soprattutto sviluppare il proprio stile personale coltivando con tenacia il proprio talento. Credo che tutti abbiano qualcosa da dire, ci vuole coraggio e preparazione ma è possibile. La musica unisce e mantiene in vita molte persone che la ascoltano e la vivono, onorare il pubblico e gli artisti con fatti concreti è una cosa possibile.