Andrea Spinelli, milanese, ha ritratto più di 300 artisti durante i loro concerti: i suoi ritratti sono stati pubblicati nelle maggiori testate musicali nazionali. Attualmente è impegnato con il circuito KeepOn nella costruzione di un team di live painter che porti questo tipo di arte in giro nei club e festival più importanti d’Italia e d’Europa. Nel suo curriculum, una mostra personale al MEI di Faenza e il Premio MEI “Matite Indipendenti” al Lucca Comics nel 2016; la partecipazione con SIAE al format DIALOGANDO in collaborazione con Musicraft e Note Legali, nel corso del quale (sei le tappe italiane Firenze, Bologna, Torino, Roma, Bari, Catania) ha ritratto dal vivo gli incontri aperti che il direttivo SIAE ha tenuto con musicisti e operatori del settore.

Oltre alla locandina per la data di Madrid del “Caos in Europa Tour 2018” di Levante, agli artwork per le copertine del libro “Da Ventinove A Trenta” (di Riccardo Medana), e del disco “Never Alone. The Music of Michael Brecker” (della Monday Orchestra), ha firmato le grafiche, le illustrazioni e l’artwork di copertina del disco “L’Isola di Gulliver” (della Med Free Orkestra). Nella sua galleria di ritratti ci sono Afterhours, Daniele Silvestri, Samuele Bersani, Diodato, Roy Paci, Fabrizio Moro, Ermal Meta, Tosca, Lo Stato Sociale, Marina Rei, Antonella Ruggiero, Levante, Samuele Bersani, Rocco Hunt, Ex Otago, Brunori Sas, Motta, Planet Funk, Eugenio Finardi, Iosonouncane, Danilo Rea, Marta sui Tubi, Verdena e Paolo Benvegnu. Lo abbiamo incontrato al suo ritorno dal concerto del Primo Maggio di Taranto, del quale ha ritratto i momenti più significativi dell’edizione 2018.
L’intervista
Chi è il live painter?
Il live painter in realtà è un termine che raccoglie tantissime sfaccettature. Non è una figura facile da definire. Per semplificare potremmo dire che è un artista che, tramite le arti visive, realizza delle performance dal vivo e produce contenuti visuali. Sicuramente ha delle basi grafiche e pittoriche, quelle sono essenziali.
Il tuo è stato un percorso accademico oppure sei un autodidatta?
Diciamo che disegno da quando ricordo di essere al mondo. Ho studiato al liceo artistico, che però non mi ha dato basi utili per imparare a disegnare. Spinto da questa lacuna, sono riuscito a recuperarle successivamente da autodidatta. Prima di dedicarmi al live painting sono stato un batterista. Forse questo mi ha dato l’input necessario per unire i due mondi.
Come scegli la postazione dalla quale ritrarre il concerto?
Non è qualcosa che devo studiare preventivamente. Porto avanti il progetto da più di tre anni quindi ho una certa esperienza ormai. Devo accordarmi con i vari festival, manifestazioni, locali, quello sì. Considera che ho cominciato questo lavoro semplicemente andando in giro con un taccuino, che portavo sempre con me. Abbozzavo ritratti che inizialmente non erano di concerti. L’idea di usare la musica dal vivo come soggetto è nata durante un concerto della band del Management del Dolore Post-Operatorio. Mi si è accesa una lampadina e mi sono detto: perché non provare a ritrarre qualcosa che in realtà è già un’opera d’arte? In questo modo potevo convogliare due mondi: quello grafico-visivo e quello musicale, che fino a quel momento per me viaggiavano su due binari diversi.
La rete e i social sono un potente mezzo di promozione, soprattutto per ciò che è legato alla musica. Anche le tue opere, immagino, non si sottraggono a questa possibilità, con il rischio però di un utilizzo arbitrario da parte degli utenti. Cosa ne pensi della situazione attuale?
È una cosa che ho preventivato fin dall’inizio. Cercavo un modo, subito dopo aver pubblicato i primi ritratti, per proteggere la mia produzione artistica dal punto di vista del diritto d’autore. Sono andato in cerca di soluzioni e personalmente poi ho sperimentato e tutt’ora utilizzo Patamù, un servizio di marcatura temporale, che trovo molto comodo. Diversamente dalla fotografia, dove l’utilizzo indiscriminato di opere è molto frequente, a me solitamente chiedono il permesso e questo mi fa molto piacere. Credo sia dettato dal fatto che i miei ritratti vengano percepiti in modo diverso. È come se chi mi contatta mi chiedesse il permesso di pubblicare un’opera d’arte e non la foto di un’opera d’arte, e questo gioca a mio favore.
In questi anni hai avuto modo di partecipare a grandi eventi, anche a quello del 1 Maggio di Taranto, per il quale sei stato live painter ufficiale…
È stata un’esperienza veramente pazzesca e indimenticabile. Ad accompagnarmi in questa avventura c’era anche un videomaker, Antonio Mazza, che ha documentato tutto in una clip pubblicata sulla mia pagina ufficiale Facebook. Qualcosa di indescrivibile sotto tutti i punti di vista: dall’organizzazione alla line-up, fino al calore del pubblico che anche quest’anno ha partecipato e sostenuto un evento che rappresenta molto per la città di Taranto. Tra le tante cose accadute, ho avuto l’occasione di salire sul palco. Emma Marrone mi ha autografato il ritratto che le avevo fatto durante l’esibizione. Il dipinto è stato poi donato e il ricavato andrà direttamente all’organizzazione.
C’è un’artista, al di fuori del tuo campo artistico, che ha influenzato o stimola il tuo approccio creativo?
Essendo perlopiù autodidatta, nel tempo ho dovuto colmare le varie lacune che avevo, prendendo spunto non solo da artisti nel campo della pittura come Picasso, Chagall o Brel, ma anche da altri ambiti artistici. Sono molto appassionato di cultura orientale, in particolare di tutto ciò che riguarda la meditazione, che poi mi è molto utile nel live. Per quanto riguarda il cinema, in campo registico posso citare lo stile di David Lynch, così come per la letteratura Stephen King. Entrambi hanno influenzato molto il mio stile.
Un’artista o un evento non ancora ritratto nel tuo libro dei desideri?
Per quanto riguarda gli artisti è davvero difficile scegliere tra i tanti che seguo e apprezzo. In primis c’è sicuramente Bjork, artista che amo davvero molto. A Perfect Circle sarebbe una band che vorrei dipingere nei miei ritratti. Sogno da tanto, anzi da sempre, di riuscire a portare quello che faccio fuori dai confini nazionali, senza nulla togliere all’Italia, che mi ha dato e sono certo mi darà ancora tanto. Sono una persona molto curiosa e mi piace confrontarmi con realtà differenti dalla mia, come ad esempio i grandi festival europei. Mi piacerebbe riuscire a dipingere prima o poi quelle line-up, capire e conoscere nuove realtà e fare nuove esperienze: tempo e voglia di sicuro non mancheranno.