Il 26 e 27 ottobre ad Aversa si terrà Il Premio Bianca D’Aponte, aperto dall’ensemble multietnico Orchestra di Piazza Vittorio con Petra Magoni, nel segno della musica come simbolo di integrazione. L’evento, giunto alla 14esima edizione, è nato per offrire alle cantautrici emergenti l’opportunità di esprimere la propria arte, creando momenti di incontro, approfondimento e confronto con discografici, artisti, promoter ed addetti ai lavori. Doc Servizi è partner del Premio.
Al concorso, nato in memoria di Bianca D’Aponte, musicista e cantante deceduta improvvisamente all’età di 22 anni, parteciperanno dieci cantautrici provenienti da tutta Italia, selezionate in un mese e mezzo di lavoro del Comitato di Garanzia del Premio, formato dai più importanti professionisti nel mondo musicale italiano. La madrina dell’evento sarà Simona Molinari, artista tra le più apprezzate del panorama musicale italiano. Assieme a lei si esibiranno, in veste di ospiti, anche Ginevra Di Marco, Rossana Casale, Fausta Vetere, Mariella Nava, Elena Ledda e Brunella Selo con le SesèMamà. Sul palco anche Joe Barbieri, Giovanni Block, Carlo Marrale, Giuseppe Anastasi, Tony Bungaro, Kaballà, Marina Mulopulos. Non mancherà la vincitrice dello scorso anno, Federica Morrone, mentre a presentare saranno Carlotta Scarlatto e Ottavio Nieddu.
Due saranno i premi principali del contest: uno è il premio assoluto, il Premio Bianca d’Aponte appunto; l’altro è il premio della critica, dedicato a Fausto Mesolella, storico direttore artistico della manifestazione morto lo scorso anno e sostituito da Ferruccio Spinetti. Anche quest’anno in palio un tour di otto concerti che potrà essere realizzato grazie a NuovoImaie.
IL PROGRAMMA
Venerdì 26 alle 12 nell’Aula Magna del Liceo classico e musicale Cirillo (Via Corcioni 88) si terrà un incontro sui “Diritti connessi” in ambito musicale, tenuto da Emanuela Teodora Russo. In serata poi dalle 20 al Cimarosa ci sarà la prima esibizione delle dieci finaliste.
Sabato 27 ottobre si comincerà alle 11 alla Sala Caianiello (l’ex Macello, in Via Lennie Tristano 85) con un incontro, a ingresso libero, fra le dieci finaliste ed i giurati, moderato da Alessandra Casale. Alle 12 invece spazio per la presentazione del libro “La testa nel secchio” (Iacobelli Editore) di Gianfranco Reverberi, che sarà intervistato da Enrico de Angelis. Alle 20 al Teatro Cimarosa la serata finale, al termine della quale verranno proclamate le vincitrici.
Conosciamo da vicino i vincitori dello scorso anno
Primi in classifica della scorsa edizione Federica Morrone, con il Premio Bianca D’Aponte, e il duo Fede’n’Marlen, vincitore del premio della critica Fausto Mesolella.
Federica Morrone ha 17 anni, è una cantautrice originaria di Salerno con un curriculum artistico importante. “Ho cominciato da bambina con lo studio del pianoforte, coltivando il canto come grande passione”, spiega Federica, “mia madre mi ha avviata precocemente alla carriera musicale facendomi partecipare allo Zecchino d’Oro. Negli anni ho continuato a sviluppare questo talento, tant’è che la scrittura dei testi è arrivata in modo naturale e spontaneo, diventando un’esigenza”. Ora Federica sta lavorando al suo primo album: “Vincere il premio Bianca D’Aponte è stato un grande onore. L’anno scorso ero la più piccola in gara e la vittoria è stata del tutto inaspettata. Credo che sia uno dei più bei concorsi in Italia: l’atmosfera che si respira ad Aversa in quei giorni è davvero speciale. La si può comprendere solo vivendola”. Poi aggiunge: “Inoltre questo evento rappresenta un’opportunità di crescita e formazione, non solo per il confronto con le altre cantautrici, ma anche per gli stage che il Premio permette di seguire”.
Il duo Fede ‘n’ Marlen è formato da Federica Ottombrino e Marilena Vitale, due ragazze napoletane che hanno scoperto un mondo in comune creando canzoni.
“La nostra carriera è iniziata in modo fortunato cinque anni fa: abbiamo cominciato su un palco quasi per gioco e abbiamo continuato utilizzando questo luogo come mezzo per creare e sperimentare. Punti fermi sono stati la verità, la spontaneità e la tangibilità della nostra crescita”. Tanti gli incontri interessanti fatti in questi anni, tra i quali Casa Lavica e EurophoneRecords, le etichette con cui il duo ha prodotto gli album “Stalattiti” e “Mandorle”. “In questi anni abbiamo viaggiato tantissimo, sia in Italia che all’estero, accompagnate dall’entusiasmo di poter far conoscere la nostra musica”. E a proposito del Premio Bianca D’Aponte raccontano: “Ci siamo iscritte cinque ore prima della scadenza del bando. È stata un’ esperienza sensazionale: lo staff che lavora al Premio è come una grande famiglia e tra le ragazze in gara non si respira aria di competizione bensì di complicità”. La canzone scelta dalla giuria è stata Le cose restano lì, scritta per il padre di Fede. “Solo successivamente ci siamo rese conto della sintonia tra questo brano e lo spirito dell’evento, il desiderio di omaggiare questo legame al di là delle difficoltà che la vita pone. È stato un grandissimo onore ricevere il Premio della Critica intitolato a Fausto Mesolella”. In progetto per il prossimo anno il secondo disco e la voglia di essere ancora più dirette con i testi, attraverso esperienze autentiche. “Vogliamo che le persone che verranno a sentire i prossimi concerti si emozionassero e tornassero a casa con la voglia di lottare. Anche solo il giorno dopo”.