Taranto, “Uno maggio libero e pensante”. È Michele Riondino, co-direttore artistico insieme a Diodato e Roy Paci, ad aprire ufficialmente la festa dei lavoratori autofinanziata e autoprodotta dai volontari del comitato “Cittadini e lavoratori liberi e pensanti” di Taranto.
Il report di Doc Magazine.
Dopo lo stop dello scorso anno, in uno strapieno parco archeologico delle Mura Greche, abbiamo visto salire sul palco artisti come Vinicio Capossela, Modena City Ramblers, Mama Marjas & Don Ciccio, la poliedrica Teresa De Sio; i dischi di Luca De Gennaro, il cantautorato di Brunori Sas e Francesco Di Bella; pezzi importanti dell’indie rock italiano come i Meganoidi, Levante, Bud Spencer Blues Explosion, Colapesce; il rap di Piotta, Ghemon e Mezzosangue; il pop di Irene Grandi, Emma Marrone, Noemi, Melga e Ombre Cinesi; l’hard rock dei Lacuna Coil e dei Mother Nature, il progetto Rezophonic, il folk dei Terraross, la word music della Med Free Orchestra; infine l’hip hop dei Coma Cose e la trap dei Frenetik & Orang3
In apertura si è dato spazio ai live degli artisti selezionati dal contest #destinazioneunomaggio, indetto dagli organizzatori, che ha visto come band vincitrici Moinè, Corporal Roots, Turco, I Figli dell’Officina, Tano e l’Ora d’Aria.
Una proposta musicale a 360°, tutti artisti che volontariamente hanno contribuito alla realizzazione di questa mega festa per i diritti dei lavoratori e per il diritto alla salute, festa che ha unito “grandi e meno grandi”, tenendo i più giovani incollati alle transenne sotto palco, fino all’ultimo live. Festa autofinanziata grazie anche a un crowdfunding avviato e portato a termine su Musicraiser dal comitato organizzatore, da sponsor locali, mantenendo il concerto un evento libero da qualunque strumentalizzazione.
Al festival si è parlato di sfruttamento sui luoghi di lavoro, di sicurezza, di immigrazione, di alternativa economica, di femminicidi, di richieste di diritti fondamentali la giustizia contro le ingiustizie. Un altro tema importante e centrale è stato quello del diritto alla salute e del dialogo con le istituzioni per portare avanti un accordo di programma per Taranto “alternativa” finalizzato alla promozione di nuove forme di sviluppo per il territorio, e quindi alla chiusura dell’Ilva e alla bonifica degli impianti e del territorio.
“Il nostro grido d’allarme, ormai da cinque anni, è per il diritto alla salute”
(Michele Riondino)
Quindi oltre la musica i contenuti, nei testi delle canzoni, ma anche negli interventi dal palco, che hanno visto protagonisti associazioni e movimenti quotidianamente impegnati nella difesa di diritti di territori lontani da Taranto.
Da Michela Piccione, l’operatrice di call center che, assieme ad altre tre colleghe, ha denunciato lo sfruttamento di cui è stata vittima con retribuzioni pari a circa 33 centesimi per ogni ora lavorativa, a Matteo Parmeggiani ed Andrea Boldrini dell’Associazione Federico Aldrovandi Onlus; dai genitori di Giulio Regeni e il loro commosso saluto al parco di Taranto, ai genitori di Federica De Luca. Tra gli ospiti anche i comitati No Tav e No Tap. Presente anche il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, che ha parlato della trattativa Stato-Mafia.
“Un primo maggio non può prescindere da una musica da una canzone che ci ricordi la lotta per la giustizia, la lotta per il lavoro, una lotta di coscienza…da una musica che sia parte della ritualità e non soltanto uno svago…”
(Vinicio Capossela)
Tutto è andato avanti in un’atmosfera allegra e rilassata, grazie anche alla conduzione fresca ed effervescente di Valentina Correani, Valentina Petrini, Andrea Rivera e Martina Dell’Ombra. Anche una parte della redazione di Lercio ha portato la sua satira sul palco dell’Uno Maggio a Taranto, irridendo quel tipo di giornalismo fatto di sensazionalismi e fake news.
Il day after ha visto gli organizzatori e i volontari ridare volto al parco archeologico delle Mura Greche, riconsegnandolo alla città in condizioni migliori di come lo avevano ricevuto. Inoltre da ieri è possibile ammirare l’installazione fotografica realizzata in occasione della giornata dedicata ai lavoratotri, a cura di Isolab Taranto, progetto artistico volto alla riqualificazione dell’area.
Anche dal punto di vista della sicurezza e del rispetto delle norme tutto si è svolto regolarmente e senza intoppi, a testimonianza che quando le produzioni si organizzano con competenze e professionalità l’evento ha già vinto in partenza.
“Non voglio essere un illuso ma nemmeno un cinico disincantato, penso che la musica e la canzone possano creare delle illusioni che poi diventano realtà…penso che l’Uno Maggio Taranto sia una forma d’illusione che diventerà reale…”
(Dario Brunori)
Luca Li Voti, KeepOn