Il Concerto del Primo Maggio a Roma è uno degli eventi più amati e seguiti del panorama musicale nazionale. Massimo Bonelli, quali sono gli obiettivi a cui punta l’organizzazione iCompany?
Per l’edizione 2018 del Concerto proveremo ad ampliare l’esperimento sul cast che abbiamo già avviato con buoni risultati l’anno scorso (+4% di share Tv – ndr). L’idea è di dare un taglio artistico più contemporaneo all’evento. Vorremmo che il Concertone fosse sempre più un palco seminale per la nuova musica italiana: nel pomeriggio una vetrina per i nuovi artisti, quelli che stanno cambiando i connotati all’attuale scena musicale nazionale; la sera una passerella per artisti già affermati e noti al pubblico “nazional-popolare”, artisti che pur nel successo ottenuto, hanno saputo mantenere comunque coerenza e qualità nel corso della loro carriera.
In una video intervista su Facebook, hai svelato che il Primo Maggio sarà il palco della musica che sta per succedere. Ci spieghi in che senso?
Per la sua longevità e per la storia quasi leggendaria che accompagna un evento che ha attraversato per trent’anni l’immaginario musicale nazionale, credo che il Concerto del Primo Maggio debba darsi oggi l’opportunità e anche l’obiettivo di portare sul palco “la musica attuale”, quella che tra qualche mese probabilmente troveremo in alta rotazione nelle radio o ai primi posti delle classifiche di vendita. Ci è già successo in passato di intercettare artisti come TheGiornalisti (ed.2016), Levante (ed.2015 e 2017), Coez (ed.2016), Lo Stato Sociale (ed.2015 e 2017), Motta (ed.2017) – giusto per citarne alcuni – un attimo prima che il grande pubblico si accorgesse di loro. Ecco, vorremmo che questa attitudine di leggere in leggero anticipo e dare visibilità a “ciò che sta per succedere” fosse un po’ la cifra stilistica del Concerto del Primo Maggio, di un evento che proverà ogni anno a scattare una fotografia attendibile di quello che sta suonando nelle orecchie del paese reale, in rete e nei club, portando sul palco ciò che a breve sbarcherà magari a Sanremo o in Tv e nei grandi network.
Anche l’1M Next, il contest del concertone organizzato in partnership con Rockol e Doc Live, in tre anni ha registrato numeri importanti in termini di iscrizioni, e soprattutto ha premiato tre artisti davvero interessanti…
Il Contest è una delle nostre sfide più affascinanti e riuscite. Abbiamo lanciato 1M NEXT nel 2015, quindi proprio all’inizio del nostro percorso da organizzatori del Concerto e fin da subito la risposta in termini di iscrizioni e di attenzione da parte dei giovani artisti è stata eccezionale. In questi anni il prestigio e la credibilità del contest sono andati via via crescendo, credo anche perché le politiche di massima trasparenza che abbiamo adottato (giurati annunciati ufficialmente, voti ai finalisti espliciti, nominali e pubblicati sul sito), oltre che la semplicità e la gratuità dell’inscrizione a 1M NEXT, hanno convinto sempre più gli artisti a fidarsi di questo contest. Dall’edizione 2018, tra l’altro, anche SIAE e NUOVO IMAIE hanno deciso di puntare su 1M NEXT supportando il Contest attraverso dei premi per il vincitore (la finalizzazione di un album e la realizzazione di un live tour).
Cosa vedremo quest’anno sul palco di Piazza San Giovanni?
Al di là dei nomi degli artisti che suoneranno al Concerto del Primo Maggio 2018 e che stiamo annunciando in questi giorni, proveremo a dare un taglio da vero e proprio Festival all’evento. Il Concertone partirà come al solito alle 15. L’inizio sarà quasi interamente dedicato a 1M NEXT e ai vari contest gemellati. A seguire, per tutto il pomeriggio, daremo spazio alla migliore “musica che sta per succedere” con set di 10-15 minuti per ognuno degli artisti presenti. Dopo la pausa TG (h.19-20) riprenderemo con un’anteprima/vetrina di circa un’ora e poi con i live di 6 o 7 artisti headliner che si esibiranno in veri e propri mini-concerti da 20-30 minuti. Quindi un Concerto che, a partire da quest’anno, ci auguriamo sia sempre più “festival” e sempre meno “insalata mista”.
Passiamo a Taranto, il Concerto del Primo Maggio “Libero e Pensante” quest’anno ha provato ad autofinanziarsi su Musicraiser. Come è andata la campagna di crowdfunding, Michele Riondino?
Ci sono stati dei problemi con la campagna crowdfunding. È ormai assodato che la nostra struttura organizzativa non risponde a tutte le necessità legate alla comunicazione e che per promuoverci come vorremmo dovremmo far leva su dei professionisti che accettino di lavorare per noi a titolo gratuito, come facciamo noi, ma non è facile ovviamente. Noi siamo operai, studenti, pensionati, disoccupati e attori: non facciamo comunicazione, ma ci proviamo; non facciamo concerti, ma ci proviamo; non facciamo raccolta fondi, ma ci proviamo. Anche se la quota non è stata raggiunta su Musicraiser, che comunque ringraziamo per il lavoro svolto, tutte le altre nostre fonti di raccolta stanno funzionando benissimo e quindi il concerto si farà.
L’appello alla campagna è stato firmato, oltre che da te, Diodato e Roy Paci, direttori artistici, anche da Emma Marrone, Levante, Manuel Agnelli e Dario Brunori, segno che la manifestazione è amata e sostenuta anche dagli artisti…
Gli artisti amano molto UnoMaggio Taranto e non si risparmiano mai nell’esprimere il loro legame con la nostra città e la loro devozione alla nostra causa. Lo hanno dimostrato negli anni passati e lo confermano anche quest’anno, nonostante le incognite. Porto con me ricordi indimenticabili: Samuel dei Subsonica che si trattiene con noi sul palco a sostenere Mannarino che si esibiva dopo di lui. Oppure Vinicio che dopo l’esibizione resta nelle retrovie a bere la nostra raffo e a farsi intervistare da giornalisti di strambe testate locali. Non posso dimenticare Daniele Silvestri e Niccolò Fabi che si divertono come bimbi a improvvisare sul palco i brani del loro migliore repertorio. E ancora gli artisti che girano per la città, accompagnati dai compagni del comitato Liberi e Pensanti che fanno da Cicerone. Gli artisti amano la nostra manifestazione perché non sono loro i protagonisti, bensì la piazza, la città, i contenuti delle associazioni che si susseguono tra un cambio palco e l’altro.
Legato al concerto quest’anno anche un progetto sociale di riqualificazione di alcune aree degradate della città. Puoi spiegarci meglio di che si tratta? C’è anche un importante tema politico a fare da contrappunto alla musica…
Anche quest’anno il comitato dei Liberi e Pensanti si impegna a usare ogni centesimo di euro che avanzerà per un progetto di pubblica utilità. Dopo aver acquistato, negli anni scorsi, un emogasometro e un data manager per l’ospedale Moscati di Taranto e aver finanziato un viaggio di ricerca e sostegno per alcuni bimbi autistici con le loro famiglie, quest’anno la nostra missione sarà riattivare un centro sportivo nel rione Tamburi, tristemente famoso per delle delibere comunali che vietano a bambini e adolescenti di giocare nei parchi pubblici a causa dei terreni inquinati e che impediscono il regolare svolgersi delle lezioni scolastiche nei giorni di vento per le polveri sottili. Vogliamo fornire agli abitanti del quartiere un luogo sicuro dove praticare sport e attività ludiche e sociali. Racconteremo alla Nazione che a Genova, nel 2005, alcune donne manifestarono e ottennero la chiusura dell’area a caldo della stessa Ilva che a Taranto uccide indiscriminatamente. Noi vogliamo chiedere a chi di competenza cos’abbia Genova che noi tarantini non abbiamo. Il diritto di respirare aria, mangiare e bere cibo e acqua pulite è un diritto solo di alcuni?
Quali sono i punti di forza del 1 maggio tarantino?
A Taranto avviene un mezzo miracolo. Non voglio togliere nulla all’evento di San Giovanni. Bonelli è un amico. Ma se si considera che sul nostro palco non compaiono sponsor, nessun sindacato ci sostiene né economicamente, né moralmente, non abbiamo nessuna tv nazionale che ci paga diritti tv. Se si considerano tutte queste mancanze e questa forte, fortissima volontà individuale della gente che viene ad ascoltare o a esibirsi o a offrire gratuitamente il suo lavoro, non si può fare a meno di parlare di magia e forza della ragione. Noi abbiamo questo: la forza della ragione. E ci sembra di essere molto convincenti, visto che da noi accorrono circa 200.000 persone.